Le Digital Humanities (DH) sono una realtà consolidata, ma dai confini frastagliati, tanto in tema di ricerca, quanto di formazione, sia scolastica che universitaria, e ancora di lavoro. Questa giornata di studio vuole mettere a confronto diversi punti di vista sulle DH. Quello della scuola, da cui parte l’educazione al digitale, in particolare nello studio del rapporto con le discipline umanistiche; quello dell’Università, dove corsi di studio, dottorati, innovativi centri e progetti di ricerca sono da anni il luogo per formazione e produzione di conoscenza sulle DH; e infine quello del lavoro, che chiede a tante realtà professionali di confrontarsi con il digitale e le discipline umanistiche, in una prospettiva di riconfigurazione della propria missione o di apertura verso nuove frontiere.
Dopo i saluti istituzionali, la lezione di Luciano Violante ci introduce al tema del digitale nelle scuole, attraverso la sua proposta di una nuova sperimentazione di Liceo. Segue la presentazione delle attività dell’Università di Bologna, e in particolare del Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica con BolDH.unibo, nel campo delle DH (Laurea Magistrale internazionale, Dottorato, Centro di ricerca, Laboratorio di digitalizzazione e attività di terza missione). Non manca la voce dei rappresentanti di Istruzione, Cultura e Università, le tre realtà istituzionali maggiormente coinvolte in questo percorso sulle DH: l’istruzione per la formazione scolastica, la cultura per l’importanza di tutelare e valorizzare il nostro patrimonio, ed infine l’università per ragionare sul presente e sul futuro dei percorsi accademici in DH e sulle forme di un giusto riconoscimento di chi fa ricerca in un settore così all’avanguardia. Il pomeriggio è dedicato al confronto con il mondo del lavoro, per riflettere sulle ricadute di un sapere ibrido, a cavallo fra le ‘due culture’, e discutere sulla capacità delle aziende di assorbire chi sia formato nel settore delle DH. La giornata si conclude con una tavola rotonda, in memoria di uno dei fondatori dell’Informatica Umanistica in Italia, ovvero Dino Buzzetti, su un tema a lui molto caro, ovvero la ‘formazione dei formatori’. La tavola rotonda è organizzata dalla nostra Associazione per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale, fondata nel 2011, con l’obiettivo, fra gli altri, di aggregare chi si occupa dell’attraente e intrigante, ma anche dibattuto e complicato, mondo delle DH.