Lo studio dei frammenti manoscritti di riuso vive oggi una stagione di grande fervore critico, grazie all’apporto determinante delle Digital Humanities, ponendosi all’incrocio tra competenze e ambiti disciplinari diversi (paleografia, codicologia, filologia, storia dell’arte e della miniatura, paleografia musicale ecc.).
Le ricerche condotte finora, tuttavia, si sono concentrate quasi esclusivamente sullo studio dei frammenti di natura libraria, tralasciando del tutto una parte assai consistente del fenomeno del riuso di materiale manoscritto: quella dei frammenti documentari.
L’intento del convegno è, dunque, quello di portare all’attenzione della critica fonti che si prospettano rilevanti e ricche di potenzialità euristiche anzitutto per consistenza numerica delle testimonianze superstiti e qualità dei ritrovamenti possibili, ma soprattutto perché offrono un spaccato inedito del fenomeno dello scarto di materiale scrittorio, interessando contesti differenti da quelli finora considerati (cancellerie, uffici amministrativi, archivi pubblici e privati, notarili, ecclesiastici, familiari…) e, non da ultimo, per le peculiarità dei problemi metodologici e descrittivi che sollevano (inadeguatezza degli strumenti catalografici tradizionali, tutti modellati sull’ambito librario).
L’obiettivo è, dunque, quello di avviare un primo dialogo e confronto su questo insieme di testimonianze manoscritte finora trascurate, attraverso l’esame di singoli casi emblematici e, più in generale, la condivisione delle esperienze portate avanti finora in diverse aree italiane e non (ambito greco, ebraico, slavo, arabo…), nell’ottica di una prima, provvisoria, mappatura dell’esistente e della definizione di nuove prospettive di ricerca per il futuro.
Comitato scientifico: Giuseppe De Gregorio, Marta Mangini, Maddalena Modesti
Comitato organizzativo: Roberta Napoletano, Cristina Solidoro, Annafelicia Zuffrano