Roberta Zanasi
Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne - Università di Bologna
La scrittura come strumento di agency
Le lettere delle madri al Foundling Hospital nella Londra Vittoriana
La Londra industrializzata della metà del XIX secolo era una città sovraffollata e caratterizzata da un alto tasso di mortalità infantile, specialmente tra le classi lavoratrici. Il Foundling Hospital, che il filantropo Thomas Coram aveva fondato nel 1739 con la finalità di salvare molti dei bambini che ogni anno morivano per le strade della città, continuava ad operare con criteri per l’ammissione che erano diventati col tempo sempre più selettivi.
Le madri di figli nati al di fuori del vincolo matrimoniale che, abbandonate dai padri, non erano in grado di mantenere i propri figli, potevano avviare il rigido processo di ammissione volto a permettere al comitato di valutare la loro rispettabilità. Tuttavia, in caso di accettazione, esse avrebbero dovuto interrompere qualunque tipo di contatto con i bambini. Molte di queste donne però scrivevano con frequenza al segretario dell’istituto, John Brownlow (che ricoprì quella carica per più di 30 anni) creando un rapporto quasi personale con lui che permise loro in alcuni casi di raggirare le rigide norme del Foundling Hospital. Come Sheetz-Nguyen (2012) e Snowden (2018) sottolineano, queste lettere, spesso composte con grande sforzo da chi sapeva a malapena scrivere o in alcuni casi dettate dalle madri a un membro della famiglia presso la quale prestavano servizio, rappresentano un esempio straordinario di agency da parte delle donne della working class Vittoriana. Le lettere sono rimaste conservate negli archivi del Foundling Hospital presso il Metropolitan Archive di Londra e per salvaguardare la privacy degli interessati sono state rese pubbliche solo negli anni ‘60. Attualmente la fondazione Coram ne sta curando la digitalizzazione per renderle accessibili agli studiosi di tutto il mondo e rivelare un aspetto poco noto della società vittoriana.