Marco Giacomazzi
Dipartimento di Filosofia e Comunicazione - Università di Bologna
Alcune prospettive teoriche sulla scrittura: dall’ontologia alla semiotica
La scrittura è stata per millenni al centro di riflessioni artistico-letterarie; solo nell’ultimo secolo, le scienze dei segni e la filosofia continentale ne hanno fatto il centro di importanti dibattiti. Cercare di osservare in maniera esaustiva un fenomeno così complesso come il processo scrittorio, che secondo alcuni teorici è qualcosa di definitorio dell’essere umano a livello di specie, è impossibile.
Le scienze umane si promettono di indagare i fenomeni culturali e sociali nella loro complessità, rilevando e pertinentizzando di volta in volta diverse dimensioni, arrivando a dare visioni multiprospettiche sui singoli fenomeni. Altre volte però, le diverse premesse possono confliggere al punto da rendere totalmente inconciliabili gli esiti delle diverse indagini.
Si tenterà perciò di illustrare brevemente alcune delle possibili prospettive filosofiche (Derrida 1967, Sini 2012; Ferraris 2009) e semiotiche (Barthes 1984; Greimas, Courtés 1979; Eco 1984) sul tema, cercando di metterle in relazione con gli Science and Technology studies (Latour 2001) e le scienze sociali dei media (Bolter 1999, de Kerckhove 1975).
L’obiettivo è illustrare in che maniera viene resa rilevante di volta in volta la scrittura. Si noterà che essa acquista tratti completamente diversi: dall’espressione dell’interiorità alla traccia materiale, dalla conversione testualizzata di una dimensione semiolinguistica pre- individuale ai residui di una soggettività collettiva e diffusa, fino alla traduzione dall’umano al non umano.
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