Lo scorso 2 aprile, l’artista Ian Charles Lepine, laureato magistrale del curriculum Erasmus Mundus Culture letterarie europee del corso di laurea in Italianistica, Culture letterarie europee e scienze linguistiche, ha donato al dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell’Università di Bologna la scultura Filomela.
Si tratta di una scultura che nasce da una riflessione sul linguaggio e il tempo.
L’opera ci mette a confronto col mito di Filomela, una bella giovane che dopo una terribile aggressione dal re Tereo viene mutilata e perde la lingua; Ovidio ci racconta nelleMetamorfosi che la eroina troverà comunque il modo per ‘parlare’ e accusare il suo aggressore, attraverso le arti visive.
Quest’opera va oltre il mito mostrandoci una Filomela universale che non solo perde la lingua ma anche il linguaggio umano. Dentro la testa e il corpo della giovane, visibile attraverso i buchi che la frammentano, si legge la parola “lingua” in dodici lingue antiche, tra cui il greco, il latino e l’indoeuropeo, etc. Sulla superficie della scultura si legge invece la parola “lingua” in dodici lingue moderne, tra cui l’italiano, il francese, l’arabo, etc.
Questa scelta rifletta il fatto che, secondo uno studio di National Geographic, ogni anno scompaiono ventiquattro lingue dalla terra.
Finalmente, una clessidra che si vede attraverso i buchi della scultura inonda con la sabbia del tempo tanto l’opera stessa come le lingue in lei rappresentate.